Le compagnie aeree devono pagare una compensazione per i ritardi di volo se le scale d'imbarco mobili entrano in collisione con l'aeromobile e causano ritardi - dice la Corte di giustizia europea
La rapida decisione della Corte di giustizia europea potrebbe indicare che la Corte non intende più ascoltare le questioni relative al Regolamento UE 261/2004.
La legge e la giurisprudenza attuali in materia di compensazione dei ritardi di volo sono chiare.

La Corte di Giustizia Europea ha annunciato che le scale d'imbarco mobili che si scontrano con l'aereo causando danni e ritardi non costituiscono circostanze straordinarie.
La Corte ha dichiarato che le scale mobili o le passerelle sono indispensabili per il trasporto aereo di passeggeri (per consentire loro di entrare o uscire dall'aeromobile) e i vettori aerei si trovano regolarmente ad affrontare situazioni derivanti dall'uso di tali attrezzature. Pertanto, una collisione di questo tipo deve essere considerata come un evento inerente al normale esercizio dell'attività di un vettore aereo e la compensazione pecuniaria sarà dovuta se il volo subisce un ritardo superiore alle tre ore.
La sentenza è stata emessa nella causa Sandy Siewert e altri contro Condor Flugdienst.
Il gruppo ha subito un ritardo di sei ore su un volo da Antalya (Turchia) a Francoforte (Germania) con la compagnia aerea Condor. Il vettore aereo ha sostenuto che il ritardo è stato causato dalla collisione di una serie di scale d'imbarco mobili con l'aeromobile, che ha causato danni all'ala la sera prima all'aeroporto di Stoccarda, rendendo necessaria la sostituzione dell'aeromobile. La compagnia aerea ha dichiarato che si trattava di circostanze straordinarie e quindi non avrebbe pagato ai passeggeri un risarcimento per il ritardo del volo.
Il tribunale adito - l'Amtsgericht Rüsselsheim (Tribunale locale di Rüsselsheim, Germania) - ha chiesto alla Corte di giustizia se una situazione in cui una serie di scale d'imbarco mobili collide con un aeromobile possa essere classificata come "circostanze straordinarie" tali da esonerare il vettore aereo dall'obbligo di pagare un risarcimento.Nell'ordinanza n. 2 del 14 novembre 2014, la Corte ha osservato che i problemi tecnici possono essere considerati "circostanze eccezionali", a condizione che derivino da un evento che, per la sua natura o la sua origine, non è inerente al normale esercizio dell'attività del vettore aereo e sfugge al suo effettivo controllo.
"In media un caso richiede da un anno e mezzo a due anni prima di arrivare a una decisione. Questo caso è stato presentato alla Corte di giustizia europea nell'agosto di quest'anno e la Corte ha preso una decisione immediata". Riteniamo che la rapidità della risposta sia un'indicazione del fatto che la Corte di Giustizia europea ha deciso di non volere altre domande relative al Regolamento UE 261/2004, poiché la legge e la giurisprudenza attuali sono molto chiare".