Sentenza della Corte di giustizia europea su Van der Lans V KLM - l'industria aerea potrebbe dover pagare risarcimenti per circa 400 milioni di euro all'anno
Finalmente possiamo chiudere la storia di Van der Lans V KLM. Oggi la Corte di giustizia europea ha annunciato la sentenza sul caso affermando che i difetti tecnici non sono una circostanza straordinaria:

L'articolo 5, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 261/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 febbraio 2004, che istituisce regole comuni in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato e che abroga il regolamento (CEE) n. 295/91, deve essere interpretato nel senso che un problema tecnico, come quello oggetto della causa principale, che si sia verificato in modo imprevisto, che non sia imputabile ad una cattiva manutenzione e che non sia stato rilevato nel corso dei controlli di manutenzione ordinaria, non rientra nella definizione di "circostanze eccezionali" ai sensi di tale disposizione".
Uno shock per le compagnie aeree
Questa notizia sarà un grande shock per le compagnie aeree che hanno tatticamente usato il caso Van der Lans V KLM come motivo per rallentare il processo di compensazione dei ritardi dei voli. Forse ricorderete che all'inizio di quest'anno un giudice del tribunale di Liverpool ha respinto le richieste di Jet2, Ryanair, Flybe e Wizz Air di tenere in sospeso le richieste di risarcimento in attesa della decisione sul caso Van der Lans V KLM. Il giudice ha affermato che i casi dovrebbero essere risolti in linea con le norme vigenti in materia di diritti dei passeggeri contenute nel regolamento CE 261/2004. Anche l'Autorità per l'aviazione civile ha affermato che non c'è motivo per cui le compagnie aeree debbano sospendere le richieste di risarcimento e che si aspetta che paghino ai passeggeri i risarcimenti dovuti. Ora la Corte di giustizia europea ha dato la sua risposta.
Le compagnie aeree si nascondono dietro alle "circostanze straordinarie
Siamo lieti che la Corte di Giustizia Europea abbia dato ragione a Van der Lans e riteniamo che sia giunto il momento che le compagnie aeree si attengano al Regolamento CE 261/2004 e smettano di cercare di sottrarsi al pagamento dei risarcimenti ai passeggeri per i disagi subiti.
Indietro nei risarcimenti per ritardi di volo
Abbiamo dato un'occhiata ad alcune cifre: secondo una stima, i risarcimenti arretrati potrebbero aggirarsi intorno ai 400 milioni di euro all'anno, sulla base di tutti i voli del 2014 da o per il Regno Unito che sono stati ritardati, non cancellati, e che consentono una media di x 130 posti x 400 euro per passeggero.
Speriamo che le compagnie aeree ne prendano atto e paghino i risarcimenti dovuti ai passeggeri in ritardo. Non possono certo avere altre scuse nella manica?